Appunti di storia
Negli anni ’70, in Italia, era presente solamente il Laser quale barca singolo, oltre naturalmente l’Optimist per i giovanissimi.
I primi quattro anni:
1978
La Federazione Italiana Vela (FIV) era quindi alla ricerca di un’altra barca singolo per destinarla all’attività giovanile, una barca di formazione con particolari caratteristiche di praticità, duttilità e sicurezza per formare i giovani velisti in modo completo.
Il 19 luglio 1978 venne costituita l’Asseuropa, associazione dei proprietari di barche classe Europa, che succede a diversi tentativi falliti di promuovere la Classe Europa in Italia. Il Consiglio Direttivo dell’Asseuropa è formato da persone esperte nell’organizzazione velica ed è dotato di forte iniziativa ed entusiasmo. L’Asseuropa, per prima cosa, individua e raccoglie riunendo i proprietari di barche Europa, sparsi in Italia, promovendo un’azione capillare sul territorio. Nel mese di settembre 1978 è organizzato un Campionato Italiano, per dare forma alla nuova associazione, per far conoscere la barca e convincere la FIV a riconoscere ufficialmente l’associazione e sostenerla nel lavoro di sviluppo. A quel Campionato sono presenti in prevalenza giovani ma non giovanissimi, interessati alla barca per divertimento perché apprezzano le doti di praticità, facilità nella conduzione, manutenzione e facilmente trasportabile.
La barca riscuote un buon interesse, soprattutto tra le autorità della FIV, che decide di assecondare il lavoro dell’Asseuropa, includendo l’Europa tra le barche riconosciute di interesse federale per l’attività giovanile.
Tale riconoscimento convince diversi cantieri nazionali a costruire lo scafo, prima fra tutti Nautivela che include tra le sue costruzioni anche l’Europa. Contemporaneamente si offrono sul mercato scafi Clipper, Galetti, Colombo, Monfroni e ITS-A.
1979
Vengono importati anche Finessa, Henriksens, Boutemy, CTV, Mahifra e successivamente Winner.
Diversi velai si interessano all’Europa, ma sono preferite vele e attrezzature straniere molto rappresentate ed apprezzate in Italia.
Nel 1979 è organizzato il 1° Campionato Italiano Giovanile, per evidenziare le caratteristiche della barca valido per l’attività giovanile ed indirizzare verso l’Europa i giovanissimi provenienti dall’Optimist.
Nel 1979 la FIV richiede all’International Yacht Racing Union (IYRU) l’organizzazione di un Campionato Mondiale IYRU che si svolge a Livorno e che focalizza l’interesse della stessa FIV. Le nazioni partecipanti sono 21. L’impegno dell’Asseuropa è totale per il pieno successo della manifestazione.
Un altro Campionato IYRU Giovanile sarà svolto a Pianello (lago di Como) nel 1982 con la presenza di 24 nazioni.
La partecipazione al Campionato del Mondo a La Rochelle nel 1979 conferma la volontà organizzativa dell’Asseuropa e la decisione da allora di essere presente all’estero sempre e con il massimo dei concorrenti previsto dalle norme IECU (International Europe Class Union).
1980
Nel 1980 la consistenza del parco barche raggiunge il numero di 156.
1981
L’impostazione schematica dell’organizzazione di base è estesa a tutto il territorio, per offrire in modo omogeneo indicazioni valide per la formazione e la preparazione giovanile, obiettivo principale dell’attività dell’Asseuropa secondo le richieste FIV, anche se non viene escluso l’interesse verso i meno giovani che si ritiene possano costituire la base certa e sicura per la continuità dell’attività della Classe nel tempo.
Un altro obiettivo dell’Asseuropa è l’attività femminile, che in Italia, allora, ha difficoltà a farsi strada. Dopo molte insistenze, per la presenza nella classe di diverse ragazze, è organizzato un Campionato Femminile a Napoli nel 1981. Si evidenzia la particolare idoneità della barca per le ragazze. Obiettivo che sarà seguito con ostinazione, tra non poca diffidenza, anche nella prospettiva di sviluppi successivi, come sarà in seguito con l’attribuzione dello status olimpico femminile, quando l’IYRU si orienta verso una barca singolo femminile di relativamente basso costo e prestazioni sportive e veliche di grande e specifico significato. La direzione dell’Asseuropa, per parte sua, si voterà completamente al conseguimento dello status olimpico, in ciò assecondando i colleghi del Consiglio Direttivo IECU.
Costituire un’attività femminile non è stato sempre facile perché sono stati superati diversi pregiudizi in Italia e all’estero che vedevano soltanto un’attività mista. Senza considerare che non tutte le ragazze che si avvicinano alla vela, per capacità e volontà, sono destinate ad un’attività di vertice e perciò con un confronto continuo con i maschi.
Dal 1981 in poi
Il notevole afflusso di giovanissimi impose allora la costituzione di un’organizzazione periferica a sostegno di quella centrale e la formazione di istruttori adeguati a livello dei Clubs. Due centri di attività risultano prevalenti: uno a Nord a Monfalcone-Trieste e uno a Sud a Napoli, dove si sono formati autentici campioni.
Vengono istituite regate di selezione a livello nazionale per la formazione delle squadre nazionali per rappresentare l’Italia all’estero.
L’organizzazione di squadre agonistiche seguite da Istruttori capaci e preparati tecnicamente e psicologicamente facilita la formazione di squadre femminili in grado di competere con le migliori ragazze straniere.
Tale struttura organizzativa e didattica consente che nel 1988, 1989, 1990 e 1991 i velisti dell’Asseuropa conseguano i massimi risultati nei Campionati Mondiali e Continentali come è riportato nell’Albo d’Oro allegato.
È un periodo di grandi risultati anche per la notevole frequentazione di giovani per cui è più facile la selezione di campioni.
Dopo quegli anni si verifica una riduzione di presenze nella Classe. Con l’introduzione del Laser radiale, molti giovani scelgono l’attività più facile anche se meno formativa. Il minore afflusso di giovani provenienti dalla Classe Optimist e la dispersione di concorrenti fra Laser radiale, 420, L’Equipe, rende più contenuto lo sviluppo della classe Europa.
Inoltre, l’aumento del prezzo delle barche, dell’attrezzatura e di quanto è necessario per gli spostamenti ed il soggiorno per partecipare all’attività agonistica, hanno consigliato la ristrutturazione dell’organizzazione complessiva, tutt’ora in corso.
Le prospettive future sono ottimistiche, anche perché il rilancio della Classe Optimist vede in aumento i giovanissimi velisti.
Dopo più di 30 anni dalla costituzione dell’Asseuropa, rimangono fermi però i presupposti e gli obiettivi che hanno sempre guidato i programmi dell’Associazione.
L’Asseuropa ha sempre ritenuto necessaria per i giovani l’attività sportiva, anche se solo per divertimento, impegnandosi ad offrire loro un ambiente sano in cui i giovani si sentano protagonisti e rispettati, in cui possano essere seguiti da Istruttori capaci e competenti, che possano far svolgere la loro attività in assoluta sicurezza, con allenamenti adeguati e con uguali possibilità di confronto, senza disuguaglianze e senza esasperare la preparazione al solo fine agonistico. Avendo sempre presente che lo sport della vela deve essere formativo per i giovani e deve costituire il supporto indispensabile per la loro crescita, in ciò agevolati da una barca come l’Europa, in cui il giovane è solo con il proprio mezzo, solo giudice delle situazioni e delle decisioni rapide conseguenti e unico responsabile dei propri risultati sportivi.
articolo a cura dell' Ing. Claudio Morana